Jodie Foster. Dietro le quinte del film "Anna and the King"

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Ann and the King

Il 10 Marzo 1999, a Penang, in Malesia, Mai Loon Goh incontra Jodie Foster durante le riprese di "Anna and the King".

Questo è il racconto della sua giornata trascorsa dietro le quinte del film: curiosità, retroscena, sensazioni e qualche riflessione per ricordare una grande attrice che ci ha dato e continuerà a darci grandi emozioni.

Il mio incontro con Jodie Foster dientro le quinte del film "Anna and the King"

In città non si parlava d'altro: la 20th Century Fox stava per arrivare a Penang, Malesia, per girare "Anna and the King, il remake di un classico del cinema, "The King and I". La notizia che più di tutte accendeva gli entusiami a riguardo era l'arrivo delle due star del film: Jodie Foster, nel ruolo di Anna Leonowens e Chow Yun-Fat, l'attore più famoso ad Hong Kong, nel ruolo del Re Mongkut del Siam.

Io non ero una fan accanita di nessuno dei due attori. Non ero tanto contenta di incontrare loro quanto piuttosto dell'attenzione che la produzione stava dimostrando verso la cultura e la storia del nostro paese. Leggevo tutte le notizie riguardo al film, ma ad un certo punto ho cominciato ad essere molto arrabbiata con la stampa cinese, che metteva in secondo piano Jodie Foster, rispetto a Chow Yun-Fat, Bai Ling (protagonista di "Red Corner") e Kenneth Tseng (un vecchio attore di Hong Kong). Mi sembrava che Jodie Foster meritasse un trattamento migliore. Anche altre persone con cui parlavo erano d'accordo con me, che cioè fosse nostro dovere dare all'attrice americana un'impressione migliore del nostro paese.

Inoltre volevo fare un cambiamento. Ricordo che nel 1988 incontrai Katarina Witt, la campionessa di pattinaggio su ghiaccio della Germania dell'Est. Era stata contentissima del disegno che realizzai per lei. Al suo ritorno a casa mi scrisse addirittura una cartolina. Ho sempre pensato che l'arte sia un linguaggio universale, specialmente per esprimere la propria amicizia a qualcuno.

Così cominciai a dipingere una T-shirt bianca per Jodie Foster. Non avevo una collezione di sue foto, quindi dovetti cercarle sui giornali di quei giorni. Disegnai Jodie Foster nei panni di Anna con della pittura acrilica e "Syed Alatas Mansion" (il nome di una località del set) con inchiostro cinese, sullo sfondo. Sul davanti della maglietta scrissi una frase in grafia cinese che, tradotta in inglese, significa: "Per Ms. Jodie Foster come souvenir da Penang. Disegnato e scritto da Goh Mai Loon con rispetto". Impiegai circa 4 ore per finire la maglietta.

Finalmente, Mercoledì 10 Marzo 1999, dopo avere insegnato a scuola, andai a Khoo Kongsi in Cannon Square, dove quel giorno era allestito il set del film. Trovai Jodie in un momento di pausa, mentre stava cercando in un piccolo ventilatore portatile un po' di sollievo dal caldo torrido di quei giorni. Indossava una maglia a maniche lunghe bianca a pois blu e un'enorma gonna grigia: aveva una figura molto elegante. Ero stata fortunata: se ne stava seduta proprio davanti a me, a circa 20 metri di distanza. Quando mi vide che le andavo incontro tenendo in mano una T-shirt su cui era dipinta la sua immagine, immediatamente i suoi occhi si spalancarono e la sua bocca tradì un'espressione di meraviglia. All'inizio non capii cosa stesse dicendo, poi, qualche passo più avanti, la sentii gridare: "Oh! Wow! Oh! Wow!". Quando le arrivai vicino, esclamò: "Meravigliosa! Bellissima!". Era molto contenta per il disegno e mi fece i complimenti per il mio talento.

Le dissi che era un regalo per lei e le diedi il benvenuto a Penang. Fu molto felice e mi disse che la maglietta le sarebbe stata veramente utile. Le spiegai il significato delle parole cinesi scritte sul davanti della T-shirt e lei mi disse che le sarebbe piaciuto imparare a scrivere gli ideogrammi cinesi. Io le risposi che avrebbe fatto bene, se non altro per far sapere alla stampa cinese che il suo nome, sui giornali, non era stato tradotto in modo corretto. Poi all'improvviso disse: "Sono Jodie, piacere." Mi tese la mano e realizzai che avevo dimenticato di presentarmi: "Io sono Mai Loon, piacere mio." Mi disse di avere un amica di nome Mei Ling. Immaginate una star della sua grandezza che vi si presenti in un modo tanto modesto. Fui veramente sorpresa: era così diversa da come la stampa l'aveva descritta...

Poi mi dovetti spostare perché ricominciavano le riprese del film. Jodie e Shantini Vemnugopah cominciarono a camminare dalla parte opposta a me, muovendosi attraverso l'area recintanta di Khoo Kongsi. Ogni volta che il regista, Andy Tennant, diceva "CUT!", Jodie continuava a passeggiare chiacchierando con Shantini. Una volta, durante le riprese, stava camminando verso di me e, quando Andy disse "CUT!", immediatamente mi fece un cenno per farmi sapere che mi aveva riconosciuta. Un po' più tardi, mentre stavano girando la stessa scena, Jodie disse "CUT!" e fermò le riprese. Immediatamente gli addetti alle riprese accorsero verso di lei. Jodie disse loro: "Da questa angolazione non riuscirete mai a vedere la mia faccia". Arrivò anche Andy. Jodie gli disse la sua opinione e lui disse agli operatori di seguire le indicazioni di Jodie. Gli operatori corressero l'angolazione, contarono i passi, poi disegnarono delle linee per terra per segnare il punto preciso delle riprese suggerito da Jodie. A quel punto, la scena riuscì perfettamente. Possiamo giudicare tutti a quanto valsero le sue indicazioni semplicemente guardando la scena del film ambientata al mercato, quando lei si ferma per ricevere un messaggio da un bambino. Da lì puoi veramente dire che si meritava i 15 milioni di dollari che la pagarono per il film.

In seguito fui molto sorpresa anche quando vidi Jodie aiutare gli altri attori. Sean Ghazi, l'attore asiatico che interpretava il ruolo di Balat, l'innamorato di Tuptim, era molto emozionato di poter lavorare con Jodie. Chiacchierava a lungo con lei e si faceva fare delle foto insieme a lei. Dopo che Jodie ebbe completato la sua scena, arrivò il turno di Balat. Jodie avrebbe potuto riposarsi, ma non lo fece. Rimase lì, sotto il sole cocente. Da sola per aiutare Sean a mettere a fuoco verso di lei, per far sì che avesse il corretto livello di contatto visivo con lei. C'è qualcosa di unico in questa donna. Non sarebbe tenuta a fare tutte queste cose, ma le fa e basta.

Lo stesso Chow Yun-Fat dichiarò più volte alla stampa di Hong Kong che Jodie lo aiutava con le sue battute in inglese e lo incoraggiava sempre. Persino una volta che dovette girare la stessa scena per un giorno intero perché non riusciva a pronunciare bene le battute in inglese: Jodie stette tutto il giorno al suo fianco per aiutarlo. Più tardi lui la ringraziò, ma lei disse che era stata contenta di aiutarlo, altrimenti si sarebbe sentita inutile.

La voce di Jodie era molto soft, dolce e con una spiccata intonazione inglese (molto diversa dalla sua normale intonazione tipica dell'America del Sud). I miei amici inglesi mi dissero che non avevano mai sentito nessuna attrice americana parlare un inglese britannico così perfetto. Lei era la migliore. Jodie è in grado di mutare completamente la sua personalità mentre recita. Posso dire che l'unico ruolo che più si avvicina alla vera personalità di Jodie è quello che ha ricoperto in "Contact".

Jodie Foster è la persona coi riflessi più pronti che io abbia mai conosciuto. Aveva il controllo del set, sorrideva a tutti, era sempre fresca e meravigliosa: non sembrava neppure sudare sotto al caldo di quelle giornate.

Durante un piccolo break, ebbi l'opportunità di farmi scattare un paio di foto con lei: mi cinse la vita e mi ricordò di sorridere. Ho anche una fotografia insieme al bellissimo produttore, Mr. Lawrance Bender (di "Pulp Fiction" e "Will Hunting"). Inoltre sentii Jodie chiedere a Lawrance se avesse visto il mio regalo e glielo mostrò molto orgogliosa. Jodie autografò anche una cartolina che le porsi. Fu un peccato che non avessi portato qualche sua fotografia da farle autografare...

Durante le riprese del film a Khoo Kongsi, il tempio della famiglia cinese, i curatori del tempio invitarono Jodie per una foto di gruppo e lei, molto gentilmente, accettò. Più tardi la invitarono per il tè: lei accettò e fece loro mille complimenti per il modo in cui avevano saputo ben conservare il tempio. Infine Jodie firmò il libro degli ospiti con queste parole:"Grazie per averci permesso di visitare questo splendido luogo ricco di storia". Furono tutti molto colpiti dalla sua umiltà e e cordialità.

Durante le pause delle riprese, Jodie spesso leggeva un libro che sembrava piacerle molto. Si intitolava "Aria sottile" (titolo originale "Into thin air").

Solo nel tardo pomeriggio, quando arrivava suo figlio Charles insieme alla sua migliore amica Cydney Bernard, trascorreva ogni pausa a giocare col suo bambino. Posso dire che sia una madre davvero stupenda.

A vederla da vicino, Jodie, anche se aveva partorito da pochi mesi, era molto magra e, in video, appariva bellissima ed era molto fotogenica.

Quando le riprese finivano, Jodie andava nel camerino per togliersi il costume di scena: un'enorme gonna a due strati. La sua espressione era sofferente, il suo viso era tutto contratto: era completamente diversa da come si mostrava fuori. Mi faceva pena e una volta le chiesi se era faticoso indossare quegli abiti: lei mi fece un cenno con la testa rimanendo in silenzio.

Poi, quando usciva dal camerino, ritornava la cordiale signora di sempre, tutta sorrisi, e ricominciava a giocare con il figlio. Era la persona-chiave che teneva alto il morale di tutti durante le riprese. Tutti, dal regista al resto della troupe, erano visibilmente sotto stress, ma il sorriso dolce di Jodie riusciva sempre a rallegrare gli spiriti.

La gonna enorme che Jodie era costretta ad indossare non aveva ventilatori nascosti sotto, come i media avevano riportato, così era veramente faticosa da portare, specialmente dopo 6 ore di riprese in quel clima umido e torrido. Anche la camicia era pesante. Quando lasciava il set non vedeva l'ora di sbottonarsela.

Mi sorpresi nel vedere che sotto aveva anche una maglietta altrettanto pesante (come volevano le usanze malesi). Era davvero troppo caldo per lei: cercava di rinfrescarsi sventolandosi e soffiando, ma era sudatissima. Più tardi mi confessò che lavorare sotto il sole a 38 gradi centigradi era una vera sofferenza e che si meravigliava di non essere ancora morta. Mi ricordo ancora la sua espressione e so cosa volesse significare.

Le andai incontro per stringerle la mano. "Piacere di averti conosciuta", dissi. Lei usò entrambe le mani per stringere la mia e mi ringraziò ancora per il regalo. Fui molto sorpresa nell'accorgermi che, dopo una giornata così lunga e pesante, si ricordasse ancora del regalo. Più tardi, quella sera, il suo truccatore mi disse che Jodie aveva apprezzato moltissimo la maglietta che le avevo donato. Mi disse: "Non ci crederai, ma sta raccontando a tutti del regalo. Sono sicuro che la indosserà".

Il cuoco personale di Jodie sul set ad Ipoh, Mr. Philip Chang, disse che la prima volta che incontrò l'attrice questa gli disse: "E' un onore che sia lei a cucinare per me." Ne fu molto sorpreso, perché in realtà doveva essere lui a sentirsi onorato di cucinare per lei. In quei due mesi, Jodie gli aveva sempre fatto grandi complimenti per la sua cucina e mangiava tutto con grande gusto. Una persona davvero adorabile!

Chow Yun-Fat dichiarò alla stampa di Hong Kong che Jodie era una persona molto divertente. Disse che, il primo giorno di riprese, quando lui arrivò, lei lo accolse con un grande striscione, su cui era scritto: "Welcome, King Fatty". Aveva anche assunto una banda che suonasse "When the saints go marching in" per il suo primo giorno di lavoro.

Era davvero uno spasso. Chow Yun-Fat disse anche che Jodie lo aiutava spesso con le sue battute in inglese: "L'inglese usato nel film era arcaico e quasi shakespeariano. Jodie suggeriva sempre a Andy Tennet, il regista, come cambiarlo in inglese ordinario per renderlo più semplice per me". Se Chow Yun-Fat ha avuto tanto successo nella sua interpretazione di King Mongkut, per buona parte è stato anche merito di Jodie.

Una delle nostre bambine di Penang che recitava nel ruolo di una delle piccole principesse disse che Jodie era dolcissima con tutte loro. Ama moltissimo i bambini. Un'altra cosa che mi sorprese molto fu che Jodie, sul set, cambiava personalmente i pannolini di suo figlio Charles.

Durante le riprese a Ipoh, ci fu una brutta epidemia che costò la vita ad alcune persone. Tutto il cast fu vaccinato e, ovviamente, anche Jodie. Ma lei non mostrò alcun segno di paura. Ho un video a casa che documenta tutta la vicenda.

Ma la cosa di Jodie che più amo ricordare è che è stata l'unica star di Hollywood che, dopo avere lavorato in Malesia, parlò bene, anzi lodò il nostro paese. Durante la trasmissione "Anna and the King - Una conversazione con Jodie Foster" trasmessa da Lifetime TV, Jodie mostrò il suo affetto e la sua comprensione per il nostro paese: "Ci sono una miriade di nazionalità, ognuna con la sua storia antichissima. Peccato che il mondo occidentale continui a vedere l'Asia come un'unica nazionalità. In realtà lì hanno più distinzioni etniche di quante ce ne siano nei paesi europei."

Jodie era contentissima che, in Malesia, tutti erano fan di Chow Yun-Fat e non suoi, così poteva girare per le strade senza essere riconosciuta. Qui a Penang nessuno era in grado di capire la differenza tra Jodie e la sua controfigura, Jill Stokesbury. Era molto contenta di stare in Malesia perché apprezzava la libertà e la privacy che aveva qui, tanto che quando arrivò il momento di partire fece trasparire un po' di tristezza e di timore.

Dopo aver visto con quanto impegno Jodie si è dedicata alle riprese di "Anna and the King", spero che riesca a vincere l'Oscar come migliore attrice protagonista. Se lo meriterebbe veramente.

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