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Come scrivere una lettera di presentazione efficace

Trovare lavoro al giorno d’oggi non è assolutamente facile, ma stare nella speranza che prima o poi la sorte ci assista senza far nulla, non è con ogni probabilità la soluzione migliore. Sono sempre di più coloro i quali, purtroppo, perdono il lavoro.

Ma tanti invece di scoraggiarsi si rimboccano le maniche e si mettono alla ricerca di una nuova professione. Il primo passo è quello di compilare un curriculum vitae accurato, magari prelevando dal Web un modello standard di curriculum europeo, che va tanto di moda negli ultimi anni.

Oltre ad un report con i propri studi, le precedenti esperienze e le proprie competenze, come può essere un curriculum, molti scelgono di inviare anche una lettera di presentazione.

Questa soluzione ha un importante vantaggio, ossia quello di avere una struttura aperta e semplice, con tantissime soluzioni a disposizione. Comunque sia, ci sono degli aspetti importanti da tenere a mente, poiché chi decide di redigere una lettera di presentazione non può sbagliare, a meno che non si vuole fare già una brutta figura in partenza.

Leggi anche: Esempi di lettera di presentazione per candidatura spontanea

Indice dei contenuti

Presentarsi con una lettera

Per prima cosa, assicuriamoci che ci siano al suo interno, i dati del mittente (nome, cognome, numero di telefono e indirizzo email) e quelli del destinatario (possibilmente nome e cognome, oltre al titolo dell’azienda, per indirizzarla ad una persona precisa).

Non possono mancare nemmeno luogo e data, soprattutto nel caso si riutilizzi un modello vecchio e già inviato ad altri destinatari. Occhio anche al consenso al trattamento dei dati personali aggiornato, che deve fare rifermento decreto legislativo 196/2003. Il trattamento dei dati personali deve essere presente nel curriculum vitae, ma indicarlo anche nella lettera è una buona pratica.

Lettera di presentazione in tre parti

È buona norma suddividere la lettera di presentazione in tre parti: chi sono e perché sto scrivendo; perché dovrei essere scelto per questo lavoro; conclusioni e ringraziamenti.

Nella prima parte è bene presentarsi anche ripetendo nome e cognome, ma per il resto bisogna andare dritti al sodo. Ci si potrà sempre dilungare durante il colloquio, ma per il resto nella lettera bisogna subito chiarire quale sia la propria posizione (“ad esempio sono un laureato in…”, oppure “sono un giornalisti professionista che…”).

Poi si passa al secondo paragrafo, il più importante della missiva, quello al quale spesso i datori di lavoro passano anche saltando il primo.

La lunghezza di questa parte varia a seconda dell’esperienza pregressa, ma bisogna essere comunque sintetici, inserendo in maniera esaustiva le motivazioni che ci hanno spinto a cercare quella specifica posizione lavorativa, gli obiettivi che si hanno nel breve e nel lungo periodo, le esperienze precedenti e le qualifiche mettendo in evidenza sin da subito quelle che maggiormente si avvicinano alla professione offerta.

Da non dimenticare le lingue straniere: indicare queste conoscenze è ormai fondamentale in una società sempre più multiculturale.

Nella parte conclusiva, infine, si ringrazia per l’attenzione il lettore e ci si mette a disposizione per qualunque altro chiarimento, indicando i recapiti che abbiamo già riportato anche nell’apposita sezione del CV.

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Redazione Manuscritto.it
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